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Quando si svegliò vide che il contadino aveva già deposto il pane sul davanzale della finestra; e accanto un secchio d’acqua fresca. Quest’attenzione lo commosse.
— E loro che penseranno di me? Che sono venuto qui per dormire solamente?
Cominciò a lavorare. Diede da mangiare alle galline e si mise a ripulire la stanza, fatica improba, poichè la vecchia non aveva lasciato che un mozzicone di granata, e neppure uno straccio: ma egli ricordò le offerte del contadino e andò a chiedere in prestito una scopa. I due fratelli, che si rassomigliavano in modo straordinario, piccoli e tarchiati e di pelo rossiccio entrambi, lavoravano nel campo davanti alla casa; l’anziano estraeva dalla terra già un po’ indurita dai primi calori le patate rotonde e liscie come uova di marmo giallo. Il maestro si fermò a guardare: e quel balzare del nutrimento umano dal segreto della terra gli apparve come un miracolo. Il contadino però si lamentava:
— Sono scarse e piccole; neppure il seme se ne ricava.