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— Nei giorni buoni, lavora? — domandò.

— Anche troppo: non si ferma un minuto.

— Male. Ha dispiaceri?

— No, che si sappia, — rispose Antonio, ma i suoi occhi sfuggivano quelli del maestro.

Il medico non lasciò alcuna ricetta, in cambio della bella busta coi denari che Antonio gli consegnò con disivoltura; insistè solo nel consiglio di condurre Marga fuori di casa, in alto, il più lontano possibile.

Il maestro pensò al suo paese, alla sua casa che forse si poteva riavere ancora, ma quando Antonio disse che sapeva già dove condurre Marga e con lei la bambina, presso certi lontani parenti di lei, piegò la testa e uscì.

Ancora una volta fece la strada verso la casa degli ontani. Quella visita del dottore straniero gli sembrava alquanto misteriosa, come un raggiro combinato da Antonio per mandar via di casa Marga e la bambina. Perchè? I pensieri più torbidi e inconfessabili gli appestavano la mente: ma tant’è, quando si è travolti dal male tutto pare possibile. Ed egli non si sentiva più neppure il coraggio di affrontare di nuovo l’uomo del quale aveva un tempo sperato farsene un figlio: sentiva che una forza ignota gli metteva davanti quel dramma, che era staccato da lui ma come irradiato da lui, e che solo un’altra forza, quella sua interiore, poteva annullarlo. In-