Pagina:Deledda - La danza della collana, 1924.djvu/75


— 65 —

volerlo l’accento stanco velato di sarcasmo. — Ma guai se così non fosse: di che si vivrebbe? Ad ogni modo non insisto: ancora dovremo parlare di questo affare. Adesso andiamo a mangiare, zia. Ho fame.

E parve volersi vendicare.

Ma a poco a poco, giorno per giorno, la zia si convinse della necessità di ricevere in casa il pretendente.

Quando la giovane usciva, in quei pomeriggi già caldi agitati da un vento denso di polvere e di odore di giardini, che veniva d’occidente e pareva il soffio della grande città e delle sue passioni e dei suoi piaceri, la donna provava un senso d’inquietudine e di gelosia.

Era sola in casa e le sembrava di trovarsi in un’isola deserta: da tutte le fine-