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Ella aggiustò qualche oggetto sulla tovaglia damascata, e aspettò che l’altra si movesse: e poichè l’altra non si moveva, fece il giro della tavola, fece il giro della stanza: le ali della gioia la portavano: tutto era lieve e felice, nel mondo; e quella sala da pranzo, non vasta ma armoniosa, con le pareti verdoline marezzate d’oro, coi mobili di noce, rischiarati da borchie di maiolica nel cui sfondo liquido nuotavano pesci grotteschi e rami con frutta fantastiche; la vetrata della terrazza aperta sull’orizzonte dove la linea azzurra dei monti si perdeva nell’azzurro rossastro del cielo, tutto le ricordava ancora l’angolo del giardino sul lago, dove l’uomo le aveva domandato di essere sua moglie.

Ma perchè la donna sulla terrazza non si muove? La sua figura nera ingombra l’orizzonte, e la giovine, nel guardarla di sfuggita, ha l’impressione di vederla per la prima volta.

E per la prima volta quella figura piccola, sfatta e cascante, le appare con qualche cosa di tragico nel vestito nero lungo