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risse. Sentiva il suo sangue rombare col vento: nuvole e nuvole salivano da tutte le parti, e la cupola sopra il lago risonava, per il mormorio degli alberi, come quella di una cattedrale nella sera del venerdì santo, quando le turbe cantano e piangono per dolore di morte e speranza di risurrezione.
Egli palpava, sotto la stoffa della sua giacca, il documento del quale aveva parlato la donna, la carta dove il padre di lei dichiarava di aver ricevuto in pegno, dalla madre di lui che si era però presentata col suo solo nome di ragazza, la collana di perle: e pensieri e pensieri, problemi, scrupoli, induzioni e propositi gli salivano al cervello come le nuvole sopra il lago, destandovi un turbine.
Egli sapeva che la collana era stata impegnata da sua madre a un prezzo di usura, per la salvezza e l’onore del loro nome: perchè l’usuraio speculatore non ha rivelato alle sue donne questo nome? E perchè tu, egli chiede a sè stesso, non hai detto subito alla donna che ti rivelava il segreto, il segreto tuo? Perchè non le hai