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Rivolgendosi alla Madre.


Ad ogni modo, mamma, io non mi oppongo alla tua volontà: credo bene però che tu a tua volta esamini la tua coscienza e non ti abbandoni al primo istinto che certamente è stato quello di sacrificare qualche mese della tua e della mia esistenza per raccogliere un’eredità utile più a me che a te.

Madre.

sottomessa ma non umile.


Tutto quello che doveva dirsi si è detto. Forse è Dio stesso che ci manda questa fortuna, e la mia volontà è appunto di accettarla. Tuo padre....

Figlia.

Lascia Dio, e lascia mio padre. Non parlare di lui in questo momento. O meglio, sì, mamma, se vogliamo abbandonarci al sentimento, ricordati: questa è ancora la tavola dove ci si sedeva intorno, io tu e lui, nelle ore in cui ci si riunisce per rinnovare tacitamente i patti d’amore e di fedeltà. Egli è ancora qui per rinnovarli. Egli ha vissuto solo per noi, ha faticato tutta la vita