Pagina:Deledda - La danza della collana, 1924.djvu/23


— 13 —


di ferro che lo chiudeva come un giardino incantato, in uno sfondo di dorature e mosaici e vetrate a colori che al contrasto dei ceri brillavano quasi furtivamente.

Egli stette in piedi in fondo alla navata buia, col cappello e il bastone nascosti sul fianco; e a poco a poco abituandosi alla penombra tornò a distinguere, in mezzo al gregge delle donne che riempivano d’aliti e di profumi la chiesa, la figura di lei piegata su un inginocchiatoio, con le ali abbandonate fino a terra come gli angeli davanti a Dio.

— Prega o pensa a me.

Sentì che pregava e pensava a lui: immobili entrambi come gli insetti che succhiano lo stesso fiore prima di sollevarsi e riunirsi nella luce.

E d’improvviso la chiesa parve illuminarsi tutta per loro; per loro un giovine sacerdote vestito d’oro sali sull’altare e pregò; poi salì sul pulpito raggiante e parve rivolgersi solo a loro parlando della vanità delle cose e dello smarrimento degli uomini in cerca dei piaceri della carne.