Pagina:Deledda - La danza della collana, 1924.djvu/188


— 178 —

e si cercano e non si trovano, nel deserto chiaro e infinito dell’illusione, e se riescono a incontrarsi si feriscono come nemici.

Per Pasqua arrivò una lettera della nipote il cui modo di esprimersi sembrava sempre strano ma corrispondeva alla verità.

«Io sto bene, zia, e le cose vanno sempre apparentemente bene: sento però di continuo come una minaccia su di me, e il rimorso di quello che ho fatto non mi abbandona mai.

«Spesso ho l’impressione di averti fatto più male di quanto io non creda: qualche cosa ti deve essere accaduto, dopo l’ultima lettera a te di Giovanni; non so, ma è una triste cosa: e un muro alto si è innalzato fra noi e non ci vediamo, forse non ci vedremo mai più.