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tutto era mutato, e gli oggetti la guardavano con gioia, con un riflesso caldo che le pareva quello dei suoi occhi. L’incubo finalmente era sciolto: e le pareva di essersi confessata e comunicata.
Uscì sulla terrazza e scoprì un po’ la collana: e anche questa le sembrò più bella, ravvivata dal calore di lei. Ma perchè l’uomo non aveva, quasi ostentatamente, badato a quel tesoro che lei non mostrava ma neppure nascondeva?
Forse la credeva così ricca, o lui stesso era così ricco, da non dare importanza a un gioiello: o forse non ne conosceva il valore, o anche lo credeva falso.
— È meglio così, — pensò, rimettendo dentro la veste la collana. — Poichè, infine, non è nostra.
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Dopo il pasto, servito dalla domestica con una gioia partecipe e muta come quella degli oggetti intorno, sentì il bisogno di