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tarsela addirittura in viaggio.

E prima di partire mettersi davanti alla finestruola di Concezione, una notte scura, appoggiato al muro, e col berretto tirato sugli occhi, e farle la serenata dell’addio.

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Il mercoledì santo, Concezione preparò nella chiesetta il Sepolcro di Nostro Signore. Poco più sotto i gradini dell’altare stese un’antica coperta filata e tessuta dalla nonna del padre, la moglie del famoso rapinatore, riserbata solo per l’uso della sacra ricorrenza: era di lana di pecora, ma sembrava di seta cruda, con un bordo di greche nere, e sul fondo fiori di asfodelo.

Vi depose al centro il crocefisso di legno, che il resto dell’anno rimaneva appeso, stanco e rassegnato, alla parete nell’angolo della chiesa. Steso sulla coperta parve un altro; il viso dolce e olivastro, bucato dai tarli come quello di uno che ha sofferto il vaiuolo, pulito dalla polvere, si rivolgeva in alto, gli occhi si socchiudevano, le membra tutte, pur così inchiodate e insecchite, si distendevano, nude e d’una castità di ramo stroncato dal