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sentivano bisogno di convertirsi: solo Aroldo, che tormentava con le mani nervose il suo cappello di feltro, capiva che il prete, oltre che di salute fisica parlava anche di salvezza morale; e accompagnava la musica in sordina della parabola con un suo canto umile e silenzioso che lo riempiva di gioia e di tristezza. Sì, Concezione, tu devi guarire; per la tua felicità stessa, per il bene di chi vive di te solamente, e quando tu sarai guarita tutti intorno a te si sentiranno ringiovanire, tutti si convertiranno.
Eppure, nel capire che il prete parlava solo per lei, sentiva di nuovo una vena di gelosia: avrebbe voluto essere lui al posto di quel fantasma di cera, vestito di merletti, che si affacciava dalla balaustrata dell’altare come da un mondo sovrannaturale, e con appena un soffio di voce arrivava al cuore di Concezione, mentre lui, con tutto il suo ardore e la sua vitalità, la lasciava fredda e indifferente.
— Maria Vergine, Maria della Solitudine, guarda sopra di noi, dalla tua altezza lunare, e fa che c’incontriamo ancora, io e Concezione, nel deserto della vita: sono così solo, e sola è anche lei, col suo cuore che pare sia stato punto dal serpente.
Il senso di desolazione e di gelosia crebbe