Pagina:Deledda - La chiesa della solitudine, 1936.djvu/81


— 75 —

scoltavano con interesse; d’un tratto ella cambiò tono di voce, e domandò:

— Ma chi è quel badalucco che, nel venire in qua ho visto girare due volte intorno alla chiesetta? Ha l’ombrello, e pare abbia smarrito qualche cosa fra la neve.

— Ha smarrito questo, — disse Maria Giustina, battendosi un dito sulla fronte; e rise giovialmente, guardando Concezione fatta scura in viso: entrambe avevano capito che si trattava di Aroldo.

— Oh, certo — affermò l’ospite; — solo un pazzo può girare così con questo tempo. Non mi ruberà il cavallo?

E balzò sulla porta, per sorvegliare il vagabondo. Anche lui l’aveva vista entrare dalle donne ed era sparito.

— Meno male, non si vede più. A meno che non si sia nascosto. Io, in fede mia, non ho paura di nessuno, né dei vivi né dei morti; ma i pazzi mi destano un terrore invincibile.

— Non è un pazzo: rassicuratevi, comare Maria Giuseppa: è un forestiere che lavora nella strada in costruzione, e oggi, con questo tempo, è in vacanza. Venite a tavola.

A tavola ella ricominciò a parlare dei suoi nemici. Adesso ce l’aveva coi parenti.

— Gente tua, morte tua. Tutti cercano di