Pagina:Deledda - La chiesa della solitudine, 1936.djvu/77


— 71 —

energia esuberante del suo corpo robusto e della sua natura prepotente.

Concezione, ancora a letto, aveva sentito l’irruzione della comare di sua madre, — comari di San Giovanni, poiché s’erano incontrate, spose e in viaggio di nozze, ad una festa campestre, e, mentre i relativi mariti bevevano e giuocavano alla morra, si erano legate di amicizia scambiandosi i fazzoletti sette volte annodati, — e se ne rallegrava, per il diversivo che l’ospite portava nella piccola dimora.

C’era sempre da divertirsi, con Maria Giuseppa: per le sue storie, i suoi contrasti, le sue superstizioni, il suo fare chiassoso e sincero. I suoi regali, poi, erano straordinari e ricercati. Aveva portato alla bambina cose rare: uva fresca, pere, dolci di mandorle e un vaso di miele: e alla comare un intero prosciutto, e latte cagliato secco.

— Questa è proprio la casa dei regali, — disse Concezione: — bisognerebbe però ricambiarli.

— Che vuoi ricambiarle? Già butterebbe tutto per aria, e poi ha tanta roba, a casa sua, che non sa cosa farsene. E, infine, è la nostra Madonnina che ci protegge: è lei che ci fa arrivare i doni.

Ci credeva anche Concezione: e su questa