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— Io rispetto tutti; ma voglio essere lasciata in pace. Buona notte.

La sua voce era dolce e stanca; l’ombra delle sue ciglia si sbatteva sulle occhiaie livide. Quando fu andata via, il vecchio parve anche lui diventare triste, o almeno pensieroso. Riprese il bicchiere, che aveva deposto per terra, e abbassò ancor più la voce:

— Sì, è molto consunta, tua figlia: bisogna farla risanare. Dovresti darle sugo di carne, zabaioni, uccelli arrosto. Mi fido di te, Maria Giustina: bisogna che la ragazza si riprenda. E caccia via quel forestiero: non è uomo per voi: è un omuncolo di stracci, nonostante la sua statura. E se torna qui, e ancora infastidisce la ragazza, ci penserò io a metterlo a posto.

Concezione sentì queste parole, ma non si irritò. Era veramente stanca, e desiderava solo dormire: ma coricata che fu, nel grande letto freddo, dalla parte del muro, ricordò che bisognava prima recitare le sue preghiere, per i morti e per i vivi: per tutti, anche per quel vecchio illuso, che continuava a far progetti a bassa voce, uno più vano dell’altro. Quando egli finalmente se ne andò, ella poté pregare meglio. Le pareva di essere ancora nel lettuccio dell’ospedale, e si sentì a addosso l’odore dell’alcool col quale le aveva-