Pagina:Deledda - La chiesa della solitudine, 1936.djvu/45


— 39 —

rarsi ben su la borsa, e andò via a lunghi passi. La vecchia ne seguì l’alta figura finché non sparve dietro il cancello, e sospirò: aveva l’impressione che il giovane fuggisse, giustamente offeso, e volle dimostrare il suo risentimento al vecchio maligno, che la prevenì con evidente soddisfazione:

— Quando andrò via io, — disse, — tu certo non mi accompagnerai, come hai fatto con quello spilungone. Ma che voleva, costui, da voi? Ha gli occhi di gatto e il sorriso del gabbamondo. Sì, accennavo a lui, quando ho parlato di questi: poiché so che frequenta la vostra casa, ed è figlio di nessuno.

— Siamo tutti figli di Dio, Felis Giordano; e la nostra casa è frequentata solo da galantuomini.

— Sì, lo so; vengono qui i vecchi amici di Antonio Giuseppe, e le vostre amiche devote alla vostra Madonna, e il pretino mio nipote, tre volte santo, e il dottore e il flebotomo quando vanno a spasso; ma anche la gente della strada si ferma da voi, e voi fate eguale accoglienza a tutti. Questo spilungone, poi, lo sa lui cosa vuole.

Concezione era stanca e irritata: lo fissò con gli occhi ravvivati da una luce di fierezza e disse, con sorpresa e piacere della madre: