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lo feriva nel cuore, ma sopra tutto nei sensi. Voleva Concezione: giorno e notte la desiderava; e bastava un fissarsi di pupille di lei nelle sue perché egli sentisse quasi una voluttà di possesso, un delirio che lo esaltava e lo rendeva muto.

E adesso, dunque, era tutto finito: ella non lo guardava più; era divenuta un’altra; ed egli aveva davvero l’impressione che all’ospedale l’avessero cambiata, sostituita con una Concezione vuota, vecchia, spettrale.

— Lo so, — disse, ripensando alle storie che si accennavano sul conto di lei; — tu non mi hai voluto mai veramente bene: e se io andrò lontano mi dimenticherai facilmente; anzi ne prenderai un altro.

— Non c’è pericolo, Aroldo! — ella disse, aggrottando le ciglia, poiché sapeva a che cosa egli intendeva alludere: — io resterò sempre qui, con mia madre e con la Madonnina. E morremo qui, se Dio vuole. E sì, Dio lo vorrà, poiché noi abbiamo fede in lui: e nessuno mai potrà farmi del male.

Quasi riconfortato, egli riprese:

— E così sia. E, dimmi, se io, fra due anni, mettiamo fra tre, avessi la possibilità di ritornare e portarvi via entrambe, tu e tua madre? Che ne dite, Giustina?

La donna era rientrata, col vassoio e le