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tua, che teneva in arcioni come un bambino. Dice di aver avuto notizie che domani mattina Costante sarà scarcerato, ed essa è venuta a prenderlo. È andata via spronando il cavallo come alla corsa dei barberi.

— Purché domani il suo leggiadro nipote non cerchi di ammazzare davvero il suo rivale: questi però potrà dirgli: tu ammazzi un uomo morto.

— Non tanto, — fu per protestare Concezione, ma lasciò correre.

Il flebotomo era allegro in modo insolito; sembrava persino ringiovanito. Gli pareva di essere il personaggio centrale della vicenda finita, almeno per il momento, con sollievo di tutti. Non s’illudeva che il giorno dopo la vita sarebbe ricominciata lo stesso, con piccole e grandi tribolazioni per chi è ancora vivo e alle prese col prossimo; la vita è un’avventura che finisce solo con la morte; ma intanto egli, dopo anni d’ingiustizia, di abbandono e di miseria, aveva ancora goduto un poco del l’antico prestigio, dell’intrugliarsi in un avvenimento non ordinario, di aver in qualche modo cooperato al bene dei suoi fedeli clienti.

Chiuse la porta, s’avvicinò alla tavola, fiutò le salsiccie e sollevò la statuetta che, sebbene alta quasi mezzo metro, vuota dentro,