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sempre a me, che mi volevi bene, che ti consumavi per me.

— Che ne sapeva, lui, il vecchio pasticcione? — ella protestò: ma arrossì, poiché quella era la verità.

— Lo sapeva, lo sapeva. Certe cose non si possono nascondere; e dove c’è fumo c’è fuoco. A me sembrava di fare un sogno: e, del resto, nel dormiveglia continuo in cui la debolezza mi gettava, sognavo sempre di te. Ma era piuttosto come un’allucinazione. Venivi, ti sedevi sulla paglia, accanto a me, e non parlavi; ma mi guardavi, e i tuoi occhi erano così luminosi che il pagliaio sembrava rischiarato dal sole. Io, che avevo sempre freddo, mi scaldavo. E così, piano piano, per questa magìa più che per altro, non ho più pensato a morire. Adesso...

— Adesso?...

— Le cose si sono capovolte. Adesso sei tu che dici di essere malata, o almeno di aver paura di ammalarti gravemente. Speriamo che così non sia: Dio può fare miracoli, ed io pregherò giorno e notte per te. E se vuoi essere lasciata da me tranquilla lo sarai. Ma se tu, che Dio non voglia, dovessi ammalarti davvero, e vorrai chiamarmi, sarò ai tuoi piedi come un cane; e ti guarderò come tu