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Poi il giovane tentò di ribellarsi; si sollevò, anche lui vergognoso del suo pianto, e disse con voce rauca:

— Guarirai, Concezione. Si troverà qualche rimedio. Se hai fede, guarirai. Ricordati quella predica di Serafino, nella chiesetta...

— Il fanciullo è guarito, sì, perché Gesù lo ha voluto. Ma anche lui, poi, è morto, il fanciullo: da quasi duemila anni è morto, eppure è ancora vivo e gioca accanto a noi. E anche noi guariremo, Aroldo, con la volontà di Dio, dopo la nostra morte. E adesso, senti, bisogna appunto parlare della vita eterna. Tu, Aroldo, sei più malato di me; è la tua anima, che è malata; e bisogna salvarla. Tu devi andartene da questo paese, ma solo, senza più rivedere quella donna. C’è chi ti aiuterà a fuggire. E di me puoi stare tranquillo, perché io penserò sempre a te. Come ad un fratello, — aggiunse, per non riprendere la via delle illusioni.

— Perché devo fuggire? Da quella donna non tornerò più, ne puoi stare certa, né lei verrà a portarmi via sulle sue spalle. Del resto, tu puoi averlo bene immaginato: io andavo da lei per farti oltraggio e dispetto: il più grave dispetto che io potessi farti. Se fossi andato per amore non avrei fatto quello che ho fatto. E lei ne profittava, perché nel cuore