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dersi per tanto tempo? Chi gli ha dato da mangiare? Mi dica, mi dica. — Egli la guardò fisso: e d’un tratto ella si morsicò la nocca dell’indice.
Aveva capito. E un impeto di gelosia le morse il cuore, come i suoi denti avevano morsicato il dito: poi si fece livida, di rabbia e quasi di vergogna. Vergogna per quel disgraziato, indegno di lei, vergogna per aver sofferto per lui, per aver tanto fantasticato, tanto inutilmente essersi abbassata e umiliata. E ora toccava a lei salvarlo? Oh, no; che egli si sprofondi nelle sue tenebre e nel suo fango, che egli vada all’inferno vivo e sano.
— Faccia pure lo scandalo, — disse al brigadiere, — io non mi muovo.
Egli la fissava, coi suoi occhi rotondi e lucenti come diamanti neri. Disse, lentamente:
— Quella notte l’Aroldi, smaltita la sbornia, scese al paese e andò in una casa. Là prese un coltello e si tagliò le vene dei polsi. Fu nascosto in un pagliaio, salvato a stento; aveva perduto quasi tutto il sangue. Adesso è ancora lì, ma tenta sempre di rifare la brutta faccenda. Bisogna salvarlo sul serio e farlo partire. Ha capito, adesso, Concezione?