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viso cascante. L’avvocato l’aveva accolta quasi con beffa, consigliandole di lasciare in pace Concezione e di non far chiacchiere.

— A me però, è venuta un’idea, — disse sottovoce. — C’è quel pretino giallognolo, che sembra una piccola volpe addomesticata, che ha dimostrato di avere un potere quasi magico verso Costante non si potrebbe mandarlo a parlargli, nelle carceri, perché lo induca a non dire più corbellerie, a non proclamarsi colpevole, a rimetterlo insomma nella via della salvezza? A me, oggi, non hanno permesso di vedere il ragazzo; ma se il pretino dice di volerlo confessare, lo lasciano entrare di certo. Gli farò un regalo; gli manderò tre libbre di miele e due forme di cacio fresco.

Senza smettere di lavorare Concezione disse:

— E perché non andate voi stessa a dirglielo?

— Perché credo che tu abbia più potere su di lui. Anche lui è innamorato di te; e di lui tu puoi fidarti.

Nonostante le nuove induzioni di comare Maria Giuseppa, Concezione pensò che forse davvero Serafino poteva fare qualche cosa per lo scemo. Ma era poi innocente davvero, lo scemo? Ella non sapeva: non era più si-