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qualche principio di nebbia: anche lassù, gli spiriti della solitudine avevano già acceso i loro fuochi invernali.

Concezione sentì i piedi inumidirsi, ma continuò a salire: ecco il posto dove Aroldo si era seduto, con la sua chitarra, il suo amore e la sua sbornia: di lassù si vedeva tutta la strada che conduce al paese e il profilo di questo, affacciato alla valle, con la torre della cattedrale e quella delle carceri, avanzo di una antica rocca, che quasi si rassomigliavano. Le parve di vedere, nel cortile della prigione, lo scemo Costante, beato del delitto che credeva di aver commesso; e ne provò rabbia: ma proprio in quel momento sentì che il suo primo dovere non era quello di fuggire, di sottrarsi a tutti quei dolorosi pasticci, ma di aiutare gli innocenti, di salvare i deboli. Il panorama della sua coscienza le appariva d’improvviso diverso del solito, come quello delle valli e del paese visti dall’alto; triste, sì, vibrante di voci sinistre, ma chiaro e trasparente nella sua durezza.

Bisognava fare il proprio dovere: dire quello che sapeva della verità; caricarsi della sua parte di responsabilità. Ridiscese, quindi, riprese il suo lavoro, aspettò con cuore fermo gli avvenimenti. Ma comare Maria Giuseppa tornò sola, con la bisaccia vuota, col