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tane. C’è molto da lavorare, s’intende, ma anche molto da guadagnare: forse la ricchezza, certo l’avvenire assicurato. — La vecchia si sforzava a capire bene: ma le sembrava un po’ una favola, un po’ uno scherzo: poiché Aroldo, quando era di buon umore, non esitava a darne ad intendere delle più grosse, contentandosi però di burlare solo la madre, la figlia essendo troppo svelta e diffidente per dargli retta.

Questa volta però egli era serio e impegnato, e la sua forse non era una fantasia. Concezione quindi badava, senza dimostrarlo, ad ogni parola di lui, con un misto di curiosità e di speranza.

Ecco che la Vergine della Solitudine esaudiva, in qualche modo, la preghiera di lei: se Aroldo se ne andava, ella sarebbe ritornata completamente sola e libera nella strada che la sorte le aveva tracciato. Una domanda della madre, fece sorridere anche lei.

— Ma chi andrebbe laggiù a fare questo nuovo paese? Tu e l’impresario?

— E centinaia e centinaia di compagni, un po’ di qui, un po’ indigeni. Poiché si formerebbe anzitutto una specie di colonia, con piccole case per noi; poi una vera cooperativa, con giuste divisioni di utili. Più si è bravi e si lavora, più si partecipa all’impresa. E as-