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delle stelle: la sai, la storia? Stavano, i due bravi giovanotti, coricati a pancia in su, in una bella notte stellata: uno diceva: vorrei avere un prato grande come il cielo: e diceva l’altro: ed io vorrei avere tante pecore quante stelle vedo. — E dove le pascoleresti? — domandò l’altro. — Nel tuo prato. — Ma io non intendo dartene il permesso. — E così vennero a parole, e poi a botte.

Ma Pietro non aveva voglia di ridere.

— Eppure tu mollerai, Maria Concezione, ti assicuro che mollerai. Perché io sono giovane, forte e testone: quando mi metto una cosa in mente, non c’è Cristo che me la leva. Ti farò la corte per venti o trenta anni: e tu mollerai.

— Salute! — ella rise, veramente lusingata e divertita. — Basta che tu non dia fastidi.

— Questo si vedrà, — egli disse, alzandosi dal ceppo, al quale diede una pedata. Si era fatto torvo, acceso dal desiderio di assalirla, baciarla, morderla in viso; ma ella si difese con astuzia femminile.

— Bada a te, ragazzo: non fare sciocchezze; altrimenti t’incolpano di aver fatto sparire tu il forestiero.

Pietro ebbe un lieve sussulto: e Concezione sospettò anche di lui.