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il muschio, al brivido del vento, aveva riflessi di felpa: nessuna traccia dello scomparso appariva; solo si vedevano, fra l’erba, come delle bacche nere, da evitarsi, poiché erano il segno del passaggio di un branco di capre.

Il brigadiere s’inerpicò, un po’ pesante ma intrepido, sui massi dove Giustina gli disse di aver veduto Aroldo: esplorò i dintorni con gli occhi che parevano lenti di binocolo; difese le ali dei suoi baffi dagli sbuffi impertinenti dello scirocco. Nulla: il monte, le valli, la chiesa, le strade, il profilo nero dentellato del paese, tutti assorti nel vento, non gli dicevano nulla; né alla fantasia, né ai fini per i quali si affaccendava.

In fondo, se non fosse stato per il prestigio dell’arma benemerita, e per il suo dovere, non gli sarebbe importato gran che dello scomparso: ma col suo grezzo istinto di uomo della legge e dell’ordine, sentiva che Concezione si burlava di lui, e voleva spuntarla.

Scese, palpò le pietre, si piegò a osservare per terra: e qualche cosa finalmente scoprì: come un filo di sangue rivelatore, una trama rossa si allacciava a uno stelo di avena selvatica: era più esile di un filo di ragno, eppure potente come una corda alla quale attaccarsi in caso estremo. La prese, l’allungò delicatamente fra il pollice e l’indice di una mano