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lità. Sia fatto il tuo volere. E tu, Vergine Madre, aiutami adesso ad attraversare questa mia vita desolata; guardami dall’alto della tua misericordia.

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E le parve che quest’aiuto non le mancasse, durante le ore di quella giornata grigia e ferma come le pietre intorno. Seduta davanti al suo cestino di lavoro, dentro il quale era un rotolo di cotonina rosa da camicie da uomo, tentava di fare le asole a dei polsini già imbastiti prima della sua entrata all’ospedale; ma era fiacca, col braccio sinistro ancora indolenzito: tuttavia, in confronto ai tristi giorni passati, le pareva di essere tornata in un palazzo luminoso, e che lo sfondo della finestra, con lo spiazzo dell’orto, i cespugli, i massi del ciglione, fosse un giardino primaverile; la gioia di vivere la riprendeva suo malgrado. Era un ritmo umile, col ronfare del gattino arrotolato sulla pietra del focolare, l’odore del porchetto che la madre aveva messo ad arrostire nel forno ove ogni tanto ella cuoceva il pane; e l’andirivieni silenzioso di lei, intenta alle faccende di casa; e lo stesso immoto silenzio di fuori, rotto ap-