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quell’operaio: è un vecchione, peggio di me; l’amore, però, non ha età — egli disse, dopo aver fermato il suo gioco del bastoncino: e allungando la piccola mano gialla, le cui vene sembravano sanguisughe nuotanti sotto la pelle rugosa, tentò di toccarla.

Ella rabbrividì tutta di ribrezzo, e pensò che, dunque, neppure i morti la rispettavano. Allora volle vendicarsi; scostandosi sulla panchina disse:

— No, non è un vecchio: è giovane, anzi è molto più giovane di me, di quelli che possono masticare le mandorle col guscio e tutto. E non è vero che è sposato. È libero, è bello, è sano; e buono: ha i capelli che sembrano di seta dorata, e gli occhi e la bocca come fiori; ecco, quei fiori lì, quelli del fioraliso e quelli della peonia: anzi, la bocca è più bella ancora; è come la prugna rossa ben matura, quando si spacca e lascia colare il miele. E alto. — E ti tradisce, s’intende. — Con chi? Come lo sa, lei?

— Ma, precisamente non lo so. Con un’altra donna, suppongo. Ci sono tante belle figliuole, nel nostro paese, che aspettano solo l’uomo che le baci. Anch’esse hanno la bocca solo per questo, come i frutti maturi che aspettano di essere succhiati. È giusto, che