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armò, pur senza fare un solo movimento; si armò come quando spiava i ladri dei suoi porci, pronto a ferire e ucciderli senza misericordia se osavano eseguire i loro progetti. E qui c’era davvero da stare attenti a Maria Giuseppa; oh, molto di più che al forestiero suonatore di chitarra. La sua collera crebbe nel veder Concezione alzarsi, dopo che la madre era corsa d’un balzo incontro all’ospite, e cambiare aspetto.
In fondo ella era contenta per l’arrivo della donna che avrebbe messo fine alla sgradita visita degli altri; sentiva però che la cosa non sarebbe andata liscia, e non sapeva se divertirsi o rattristarsi. Ricordava bene le parole di Serafino: tu sei come la vita, che desta tante lotte e bramosie, e lascia tutti delusi.
No, ella non voleva deludere, e sopra tutto non voleva ingannare nessuno; ma provava quasi un vago sentimento di vendetta contro il suo male, e il conseguente dolore, a veder quella gente contendersi una cosa che non esisteva. Dopo aver salutato con sostenuta cortesia l’ospite, reprimendo il primo impulso che era stato quello di far dispetto ai Giordano, tornò a sedersi ma non riprese il suo lavoro; e seguì come una spettatrice la scena degli altri. I giovanotti ed anche il nonno avevano per buona creanza, pur senza alzarsi,