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le: tutt’altro: ma adesso la malattia l’aveva cambiata.

Di questa malattia parlavano il meno che fosse possibile, come di una cosa misteriosa; e il suo nome terribile che, del resto, neppure i dottori avevano pronunziato chiaro, rimaneva, in fondo al loro cuore, con una segreta intesa di non rivelarlo neppure a se stesse: quindi Concezione non riferì alla madre le parole del primario dell’ospedale; e solo, mentre l’altra le porgeva con premura il caffè, disse che si sentiva molto debole e non doveva fare strapazzi.

— Sì, — confermò, quasi seguendo il pensiero della madre; — sono cambiata; mi sento vecchia, ma tranquilla. Riprenderò il mio lavoro, e vivremo contente.

Il suo lavoro era facile: cuciva biancheria, specialmente da uomo, e doveva a questo la conoscenza di Aroldo, che nell’estate scorsa le aveva portato da confezionargli sei camicie.

Ma prima di rimettersi tra la finestra e il camino, col paniere del lavoro accanto, ella andò nella chiesetta, passando per la piccola sagrestia che comunicava anch’essa con la cucina. Una finestruola alta s’apriva nella stanzetta, a nord: si vedeva il monte, come in un quadretto melanconico, senza sfondo di cielo, e la luce cruda delle rocce nude dava un