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LA CASA DEL POETA


Finchè era vissuto l’antico proprietario della casa già appartenuta al poeta morto, i non troppo frequenti nè numerosi, ma raffinati e commossi visitatori, se ne erano andati sempre contenti. Poichè il signore e custode di questa specie di tempio li riceveva con gentilezza e gioia, quasi venissero per lui: apriva uno dopo l’altro tutti gli usci della casa; indicava con meticolosa precisione gli angoli e gli oggetti più imbevuti della vita del poeta; in modo che la figura mortale di questi balzava dalla sua parola come da un ritratto del tempo, colorita, palpabile, parlante.

E i visitatori andavano via, non solo contenti, ma quasi allucinati, come avessero veduto nella casa del poeta morto lo stesso poeta miracolosamente resuscitato.