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— Ho finalmente conosciuto il mio sosia. Di belle cose si vanta, a vostro riguardo.

Ella scattò, lunga e tesa, con le mani simili ad artigli: e parve buttarsi sull’uomo per graffiarlo, mentre egli rideva e apriva le braccia come per accoglierla sul suo petto e consolarla.

Allora ella si piegò sul camino acceso, prese un tizzone ardente e segnò con esso una croce di fuoco sul pavimento. Disse con voce rauca:

— Nessuno sapeva ciò che egli è stato veramente per me; ma poichè adesso egli se ne vanta, giuro a Dio che andrò a mettere fuoco alla sua casa.

— Calma, calma — disse l’uomo, disarmandola del tizzone: — adesso parleremo: datemi da bere.

Agitata, ella andò a pigliare il vino; sedettero accanto al fuoco, poichè il tempo era già freddo, ed ella raccontò la lunga storia di amore, di tradimento e di rapina.

— Egli ha profittato di me perchè sono donna sola e senza difesa. In ultimo, dopo avermi spremuto come un limone, disse che, sì, avrebbe mantenuto la promessa di matrimonio, ma a patto che io gli facessi donazione di tutto il mio. A tal punto è arrivato questo assassino; ma adesso tocca a me.

L’uomo si alzò, depose il bicchiere sulla tavola, tornò a sedersi accostando la sedia a quella di lei. Si sentiva tutto caldo di generosità. La donna gli piaceva, per il suo stesso odio, per