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Adesso, dopo molti anni e molte prove ben riuscite, si presentava un caso speciale.

L’uomo, che si era ricostruito una fortuna e spesso viaggiava commerciando in cavalli, capitò un giorno da una vedova, giovane ancora e di una bellezza inquietante e proterva. L’abitazione di lei sorgeva in mezzo ad una nuvola azzurrognola di oliveti, a mezza costa del monte sul cui cocuzzolo il paesetto bigio pareva germogliato dalla pietra stessa: ed ella era tanto ricca che, in quel luogo dove gli uomini cavalcavano sugli asini, possedeva persino cavalli da vendere.

Andarono a vederli, nel prato in pendìo, sul cui verde, quasi nero per l’ombra del poggio sovrastante, essi pascolavano, bianchi, duri, squadrati e come abbozzati nel marmo. Erano infatti solide bestie da fatica, e l’uomo, dopo averli guardati in bocca e palpati da tutte le parti, ne rimase soddisfatto.

Rientrati nella casa, dopo il contratto la donna offrì da bere: un vino forte e profumato che l’uomo, sebbene bevitore, non conosceva ancora e che forse per questo gli accese subito il sangue. In realtà erano la presenza e i modi della donna che lo eccitavano: poichè ella lo guardava in modo strano, coi grandi occhi neri e gialli,