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quali la via privata, in pieno possesso dei figli della lavandaia, faceva da ponte, passavano ragazzini impellicciati, coi guanti di lana, i berrettini rossi che ricordavano l’estate coi suoi papaveri; passavano le balie vestite di azzurro, spingendo le carrozzelle con dentro gl’infanti caldi sotto le loro coperte di felpa; e il sole, che non si degnava di penetrare nella via privata, li accompagnava benevolo; ma i nostri bambini non si curavano di loro, non li invidiavano, non li conoscevano. Avevano caldo, anche se erano intirizziti; e per esaltarli bastava un ciottolo che si sbattevano l’un contro l’altro senza misericordia; e quel pezzo di pane, e quello sguardo nero e dorato della madre, che veniva su dalla fontana come il raggio della stella nel pozzo.
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E poi c’era la distrazione delle commissioni.
— Pippo, va dal fornaio e ti fai dare un pezzo di sapone: pagherò poi io.
Pippo è appena tornato di scuola, ma non intende di fare il compito. Corre più volentieri dal fornaio: i fratelli lo seguono; uno inciampa, gli altri ridono; Pippo salta la catena che sbarra l’ingresso della via privata; impone alla fratellanza di non seguirlo oltre, scompare. Minuti di trepida