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quando sta per venire la febbre: e alle premure della madre aveva, per la prima volta in vita sua, risposto sgarbatamente.

Ella fece subito, quasi con paura, il suo esame di coscienza: ma trovò che il suo maggior peccato verso il figliuolo era quello di volergli troppo bene. Eppure le pareva che il malessere di Aprile dipendesse da lei: e se lo sentiva con angoscia in tutta la persona.

A tavola, egli quasi non toccò cibo; e rispose risentito anche al padre che, al solito, scherzava e filosofava su tutte le cose.

— Sai cos’è il tuo male? Male di stagione: mal d’amore.

Aprile si alzò, respinse con un calcio la sedia e se ne andò senza più parlare. La madre parve svenire: il padre la rassicurò:

— Ma va là, sono i primi calori.

*

Infatti erano giornate di un caldo eccezionale. Nel pomeriggio soffiava già il vento estivo di ponente e il frutteto gettava via i suoi ultimi fiori, infastidito della loro poesia. Anche Aprile s’era tolto il suo vestito di lana e si aggirava qua e là, scarmigliato, imbronciato e inoperoso: oppure dormiva, e allo svegliarsi sbadigliava lungamente