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sguardo circolare che gli permetteva di vedere anche dietro di sè senza voltarsi. Quando fu certo che nessuno era nell’aia e nella casa, disse sottovoce:

— Ho pure una lettera per lei.

Come scottata da una fiamma ella balzò e si fece rossa fin sulle braccia nude.

— Dà qui.

L’esitazione di lui, che pareva volesse chiederle qualche cosa in cambio, le fece metter mano al portamonete. Egli si avvide dell’atto e a sua volta arrossì: trasse la lettera di mezzo i giornali e gliela buttò quasi in viso; poi se ne andò di volo.

*

Più affabile fu lei, quando il giorno dopo e nei seguenti egli tornò col giornale e lettere d’affari. Lo aspettava, gli andava incontro, e un giorno si spinse fino al viottolo: giusto quel giorno egli aveva una lettera simile alla prima, ma come la prima la teneva nascosta fra i giornali.

— Nulla — disse, fermandosi con un piede su e uno giù; e fissava la ragazza negli occhi con gli occhi verdi venati di rosso.

— Non è vero — disse lei ansimando. — Tu sei cattivo. Dammi la lettera.