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ricordando la tavola nera con la muraglia dei libri che la separa dal resto del mondo. Bisogna ritornare.

L’autunno, si sa, riporta i crisantemi che invano si rivestono dei più impressionanti colori per fingersi camelie, ortensie, peonie e girasoli: l’odore li tradisce, odore di tomba, e il poeta, che adorerà la vita fino all’ultimo suo respiro, non li vuole accanto a sè: meglio un semplice tralcio di edera, o, meglio ancora, un ramicello di vischio; finchè il vento di gennaio confonderà col primo nevischio gli ultimi pètali dei fiori dei morti, e la prima giunchiglia ricomincerà a tessere la nuova ghirlanda dell’anno.