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La parola feroce è detta; ed è come il tuono che apre la tempesta. Meglio così, piuttosto che l’incubo delle nuvole chiuse.

— Tu sei pazza — dice il babbo, ma anche la sua voce è diversa.

— Sarò pazza, ma vedrai che è così. Era una cosa troppo bella, quasi sovrannaturale, il nostro fidanzamento — io rispondo con voce sommessa: e d’un tratto mi alzo, vado nel vano della finestra e piango forte.

*

Billa mi corse accanto, mi si avvinghiò forte e cominciò a piangere anche lei: del che Fausto rise sghignazzando; ma subito il suo cattivo strido si storse e cadde come quello di un uccellaccio colto dal piombo del cacciatore.

Il babbo gli aveva dato uno schiaffo.

Questa tragedia secondaria annullò in qualche modo la mia; cessai di piangere, confortai Billa, e tutte e due allacciate torniamo a tavola. La sorellina si volge a Fausto con un viso vendicativo e beffardo che mi fa sorridere: mi sembra il viso stesso del mio dolore che guarda e sfida la realtà crudele.

— Dopo tutto, — dico, — io non ho fatto nulla per meritarmi il suo abbandono; e se egli mi