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di capire il perchè del suo male misterioso: ed esempi recenti le tornarono al pensiero: quello della cornacchia morta per l’abbandono della padrona; quello del piccione caduto morto sul corpo del padrone morto.

— Tu hai capito i miei tristi propositi, piccola anima mia; e ti sei già preparata ad accompagnarmi. Ma io... ma io...

Perchè, d’un tratto, le tornava la volontà di vivere, di lottare, di soffrire ancora? Eppure nulla era mutato intorno. La pioggia batteva contro i vetri che parevano sciogliersi in lagrime; i giorni di povertà e solitudine stavano appiattati in ogni angolo della casa: ma lei si sentiva capace di superarli ancora e aspettare che almeno la ricchezza e la compagnia del sole tornassero a riscaldare il cuore suo e quello della piccola tortora.

*

Ma la giornata continuò sinistra e tempestosa, e poi scese una notte fredda più disperata ancora. La tortora peggiorava. Rifiutò il cibo; parve anche ribellarsi alle cure della padrona, perchè d’un tratto le puntò le zampine sul petto e volse la testa indietro, quasi fino alla coda, in modo che sembrava volesse spezzarsi. Cose puerili le mormorava la donna: