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LA MORTE DELLA TORTORA
Triste era quel mese di aprile, freddo, ventoso, con violenti acquazzoni picchiettati di grandine e, nei momenti buoni, un sole alto e rosso che pareva una brace nei cumuli di cenere fosca delle nuvole correnti. E tristi e tormentose erano le condizioni spirituali e materiali della signorina Carlotta.
«— Signorina, — ella pensa amaramente, rannicchiata presso la vetrata della malinconica terrazzina sulla quale dà la sua camera di vecchia vergine. — A Pasqua compio sessanta anni, e sono sola, disperata, in miseria. O mamma mia, o mamma mia...»
Ella invoca la madre, con un pigolìo umile e infantile, senza speranza di conforto. La madre è morta da tanto tempo, e la vecchia figlia non è abbastanza credente per pensarla in un al di là dal quale gli spiriti familiari ci aiutano e ci proteggono.
Tuttavia, da giorni e giorni il suo cuore è vinto