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pioveva lagrime ardenti sulle dita; e sul cassettone vide il candeliere del quale si ricordava bene; ma non potè infilarvi la candela, perchè un grumo di roba nera ne otturava il vasetto. Tentò di sciogliere il grumo e riuscì ad attaccarvi la stearica; ma questa tentennava e piangeva di qua e di là, sciogliendosi rapidamente.
Così era il riattaccarsi dell’uomo al suo passato.
*
Adesso, prima di ficcarsi a letto, si trattava di mettere al sicuro i denari e gli assegni. Nella sua vita errante egli non si era fidato mai: sotto il guanciale aveva sempre messo il portafogli, ma sgombro di valori.
Ricordò che nel cassettone c’era un ripostiglio, un vuoto in fondo al primo cassetto: lo ritrovò subito, vi mise il suo tesoro, chiuse, e nascose la chiavetta in alto, sopra la cimasa dell’uscio. Prima che un ladro riuscisse a trovare il ripostiglio ce ne voleva!
E andò a letto, dalla sua parte, coprendosi fin sopra gli occhi. La stanchezza, la certezza di essere finalmente bene o male arrivato, e sopratutto lo stordimento del cognac, lo immersero subito in una specie di narcosi che rassomigliava alla morte.