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persecuzioni pagane, non ha saputo resistere alla ferocia di un cristiano.
— Ma la verità è un’altra, don Felis Maria Chessa De-Muro, — gli dice un’altra voce, che non è più quella dello studente, ma del bambino anteriore a questo, — la verità è che suora Cetta ha offerto a Dio l’unica cosa che ancora le rimaneva: la vita; come voleva offrirla fra i selvaggi e gli infedeli, perchè un raggio di luce scendesse su di te. Ed è sceso: ecco, è il filo che ti riunisce a Dio. E lei, che vede tutto, adesso, ed è lì viva e forte davanti a te, ne sente gaudio e gloria.
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Poi mentre di fuori si sentiva la voce del padrone della vaccheria, che era andato in cerca del medico, e ritornando con questi gli spiegava ancora come la zia, uscita di casa all’insaputa di tutti, sola e senza guida era arrivata all’osteria di Lisendra, don Felis si alzò, si accostò alla morta e ne sfiorò con le dita gli occhi.
Ma per semplice formalità. Poichè il miracolo era già avvenuto, e la luce rinasceva davvero dentro di lui, in cerchi sempre più vasti, come l’aurora nei cieli.