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completamente cieca: tuttavia restai con i padri, finchè essi rimasero nelle Missioni d’Oriente; e la mia presenza parve anzi giovare alla nostra causa.
Le donne specialmente accorrevano per vedermi, poichè s’era sparsa la voce che toccando i miei occhi esse potevano guarire dei loro mali.
*
Lisendra, che si era indugiata ad ascoltare l’ultima parte del racconto, si protese quasi anelando verso l’antico padrone, e senza volerlo imitò la voce della suora. Disse:
— Anche qui. Il mio bambino piccolo, che aveva un tracoma ribelle ad ogni cura, lo ha guarito suora Cetta. Proprio così.
La cieca scosse la testa, non incredula, ma umile.
— È la fede, che salva.
E rivolgendosi allo straniero, che, dopo le prime domande, taceva e pareva disinteressarsi del racconto, riprese:
— Lei ricorderà certamente l’episodio del cieco di Gerico.
No, don Felis non lo ricordava: dopo la prima fanciullezza non aveva più letto libri sacri, e non andava in chiesa se non per vedere le belle