Pagina:Deledda - La casa del poeta, 1930.djvu/229


— 223 —

completamente cieca: tuttavia restai con i padri, finchè essi rimasero nelle Missioni d’Oriente; e la mia presenza parve anzi giovare alla nostra causa.

Le donne specialmente accorrevano per vedermi, poichè s’era sparsa la voce che toccando i miei occhi esse potevano guarire dei loro mali.

*

Lisendra, che si era indugiata ad ascoltare l’ultima parte del racconto, si protese quasi anelando verso l’antico padrone, e senza volerlo imitò la voce della suora. Disse:

— Anche qui. Il mio bambino piccolo, che aveva un tracoma ribelle ad ogni cura, lo ha guarito suora Cetta. Proprio così.

La cieca scosse la testa, non incredula, ma umile.

— È la fede, che salva.

E rivolgendosi allo straniero, che, dopo le prime domande, taceva e pareva disinteressarsi del racconto, riprese:

— Lei ricorderà certamente l’episodio del cieco di Gerico.

No, don Felis non lo ricordava: dopo la prima fanciullezza non aveva più letto libri sacri, e non andava in chiesa se non per vedere le belle