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un amore che credono raggiunto, ed è invece sfuggente e irraggiungibile.

Non era stato così il suo? E adesso, libero di ogni scoria e di ogni tumulto, risucchiato dal tempo, non rientrava come quel fiume nel mare, nell’infinito dell’eternità?

Allargò e sollevò di nuovo le braccia, e le parvero anch’esse liquide e tremule, tese verso il cielo: e i cattivi ricordi le caddero dal cuore. Poichè pensava finalmente che, se il corpo dell’uomo era morto, lo spirito di lui viveva ancora, con lei, con la terra, le acque, lo spazio, la pace e la bellezza di quel giorno d’estate.

Allora sentì davvero la sua liberazione: nel perdono. E avrebbe voluto togliersi i calzari barbari, le vesti da marionetta, i gingilli e le cose tutte con le quali si camuffava per parere quella che non era; e procedere avanti per non tornare indietro verso la gente maligna.

Anzi, a proposito dell’uomo scalzo le venne in mente un pensiero:

— Forse la notizia non è vera; me l’ha data per burlarsi di me — e in un primo impeto si volse, per tornare sui suoi passi, affrontare l’uomo, sapere la verità; ma nel voltarsi ch’ella fece, il vento, che prima le batteva alle spalle, la investì di fronte, la prese per ogni piega della veste, per ogni capello, le penetrò fino all’anima.

Un senso di gioia schietta le corse allora nel