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Andata via lei, mentre la sua figura si allontanava lungo l’azzurro del mare, e il riverbero del sole sulla riva pareva quello del suo ombrello, lo scalzo disse:
— Quel Filippi è stato il suo amante, venti anni fa: poi l’ha piantata. Dalla passione ella ne ha fatto una malattia: in seguito, l’amore mutatosi in odio, dicono ch’ella abbia tentato anche di uccidere l’amante. Adesso sarà contenta.
Ella era contenta davvero: anzi le pareva che una forza istintiva l’avesse quella mattina spinta a scendere dal suo eremo solitario per farle conoscere la notizia della sua liberazione. Poichè erano vere, una per una, della più lucida verità, le parole dello scalzo maligno. Ed ella le sentiva alle sue spalle, ma carezzevoli e consolanti come il vento lieve che mutava in ali le falde della sua sciarpa di velo.
Morto. E con lui l’odio, il rancore, l’umiliazione, lo sdegno: tutte le male passioni cresciute intorno all’amore tradito come crittogame sulla vite abbandonata.
Più andava avanti, sulla spiaggia oramai deserta, più si sentiva lieve, quasi quanto ai gior-