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L’AQUILA


Al contrario del profeta Elia nutrito dal corvo, era il vecchio Elia che portava da mangiare alla sua aquila.

Vivevano tutti due in luogo degno di loro; in una rocca principesca, che, dopo molte vicende storiche, era stata adibita a prigione politica; sopra un borgo grifagno, in cima ad un monte di pietre che parevano blocchi di acciaio.

Elia vi era stato carceriere e, adesso, sgombrato il luogo dai suoi tristi abitanti, vi rimaneva come guardiano. E vi rimaneva perchè riceveva un piccolo stipendio, le legna per l’inverno, le mancie dei visitatori, ed infine perchè non sapeva dove andare.

Era venuto quasi ragazzo dai paesi del sud, con un cuore tutto sole e l’accento gorgheggiante degli usignoli: il mestiere, il tempo, il luogo, lo avevano indurito e raggrinzito come una pera che si secca non maturata sull’albero.

Anche l’aquila, egli ricordava di averla veduta