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COSE CHE SI RACCONTANO
Questa la raccontava il grande e decorativo Aroldo, mentre sparecchiava la tavola: la raccontava al benevolo e curiosissimo scrittore, del quale era cuoco, cameriere e, insomma, factotum.
— Mi stia a sentire: lei, che scrive tante storie sorprendenti, non ne ha mai forse immaginata una come questa. Quando dunque stavo nella Clinica, dove facevo da cuoco, da cameriere e sopratutto da infermiere, venne portata, di notte, al pronto soccorso, una signorina giovane giovane, bellissima, che aveva tentato di uccidersi. Prima si era sparata alla testa, poi al cuore; ma si era ferita solo al polmone, e sebbene il suo stato fosse gravissimo si tentò di salvarla. L’accompagnava la madre, che aveva un aspetto alquanto equivoco; mentre la signorina, bianca e bionda, sembrava un serafino. Dopo averla curata, il professore ordinò che le si dessero, di ora in ora, due cucchiai di brodo ristretto. Ed ecco, la mattina dopo, il profes-