Pagina:Deledda - La casa del poeta, 1930.djvu/101


— 95 —

suoi piedi, il mozzicone di un’antica piccola croce di ferro, forse divelta e sbalzata dal vento; ella l’afferrò come una spada e si nascose meglio dietro il muro.

Ma il prete non tornava. Dal suo posto ella vedeva la parte nuova del cimitero, dov’era stata sepolta la figlia, e le pareva un cortile pieno di sassi, senza un fiore, senza cipressi. La pineta però fasciava il muro: sopra le cime dei pini profilate di smeraldo, il cielo brillava sempre più violetto; e si sentiva scendere di lassù un mormorìo monotono come se gli alberi recitassero in coro, musicato dal vento, un vespro per i buoni morti.

Il prete non tornava. Ma dentro la sua casupola doveva esserci qualcuno, perchè il fumo uscì dal comignolo corto e nero come una pipa, e un odore dolce ed acuto di cipolle fritte arrivò sino alla vecchia.

Allora ella ricordò che anche il prete aveva una famiglia da mantenere: la vecchia madre ed una torma di nipotini, figli di un fratello marinaio morto in un naufragio.

L’odore delle cipolle le ricordò anche la sua catapecchia ed i bambini che aspettavano lei ed il suo grembiale: ma appunto il pensiero che, a causa del prete, quel giorno, l’ira le aveva fatto trascurare la solita raccolta, riaccese il suo rancore.

Ed ecco, mentre pensa così, una specie di sas-