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un giorno 83

sognare nel vespro, doveva partire, — e forse non sarebbe ripassata mai più in quei luoghi. E colse un oleandro per ricordo.

Jame non si vedeva, ed ella ne domandò notizie a suo fratello.

— Precede; mi ha detto che aspetterebbe nella chiesa, ove diranno il vespero.

Infatti lo ritrovarono là, vicino al suo cavallo legato ad un albero.

I Serrara volevano procedere oltre, ma zio Predu li costrinse ad avvicinarsi almeno a cavallo al liquorista che aveva trasportato sin là le sue tende, per bere un’ultima goccia di vino.

Francesca però restò a cavallo, in mezzo alle stoppie, e si congedò melanconicamente da zia Angela e dalle altre paesane, che poi sfilarono in chiesa. Poi si trovò sola con Jame, in un magico cerchio d’oro, fra cielo e terra.

— Addio, Jame — gli disse stendendogli la mano.

— Addio — rispose egli senza osare di guardarla.

— Non verrà dunque a trovarci? Non verrà mai nella città?

— Perchè? — domandò egli con amarezza. — Anche loro non son voluti venire al villaggio.