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un giorno | 77 |
E si divertì assai, ma dopo il pranzo, mentre le donne cominciavano a ballare il duru-duru insensibili al sole ardentissimo, fu assalita da un atroce dolor di testa e da una smania invincibile di ritorno.
Voleva che i cavalli fossero subito sellati e a stento i fratelli, i Pischeddu e molti altri la persuasero di restare almeno qualche ora, finchè il sole declinasse un poco.
— No, andiamo, subito, subito... io muoio altrimenti... — disse quasi lagrimando.
Poi si gettò sopra un fascio di rami d’oleandro, sotto la tettoia, e sembrò invasa da un intenso disgusto.
— Come? — gridò Jame, ch’era stato un momento lontano. — Lei vuol partire? — E si chinò per entrare, e così chino restò a lungo, con una evidente angoscia dipinta sul viso.
— Sì, — rispos’ella senza neppur guardarlo, — mi annojo e mi sento male...
— Che cos’ha, che cosa ha? Si sente molto male?
— Sì, alla testa... il sole...
— Sì, il sole! — ripetè Jame con gli occhi spalancati. — Ma appunto per ciò non deve partire ora, con questo sole. Sta-