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68 | un giorno |
Il suo cuore si faceva grande, immenso, e raccoglieva tutti gli splendori dell’orizzonte, dei monti calcarei che sembravano di marmo, delle pianure lontane che si perdevano alle falde delle montagne con la linea verdissima dei lentischi lussureggianti. E attraversò il fiume. Nel mezzo delle acque verdi gorgoglianti, mentre la cavalla beveva, Jame guardò la gente che sopravveniva.
Sentì il riso alto di lei, poi la vide sbucare da una macchia di oleandro, con l’ombrello aperto come un grande papavero infuocato.
Galoppava, cercando di mettersi in prima fila per non ricever la polvere sollevata da gli altri cavalli, e rideva perchè c’era un giovinotto, con la fidanzata in groppa, che non si lasciava sorpassare.
Così arrivarono insieme al fiume, e lei entrò arditamente nell’acqua.
— Francesca, Francesca, bada! Chiudi l’ombrello... Oh, se cadi! — gridò quasi spaventato uno dei suoi due compagni.
— Non fa nulla! — rispose lei.
E s’inoltrò, sempre con l’ombrellino aperto. Lo spruzzare e il volteggiare dell’acqua però sembrò darle un po’ di ver-